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QUARTETTO SFORZESCO: L'ALFA E L'OMEGA DEL QUARTETTO D'ARCHI

Quartetto Sforzesco

martedì 5 marzo | h 20.00

Il Quartetto Sforzesco presenta un programma in cui si affiancano opere della fine del Settecento e opere della seconda metà del Novecento: quasi l'alfa e l'omega della produzione per questa formazione cameristica. Alla fine del Settecento i padri del quartetto sono i rappresentanti della cosiddetta "Prima scuola di Vienna" (Haydn, Mozart e Beethoven). L'op.18 di Beethoven è una delle pietre miliari del quartetto nella sua versione "classico-romantica", mentre l'Adagio e fuga di Mozart sono una potente reinterpretazione della forma preludio-fuga tipica dell'epoca barocca. La seconda metà del Novecento è invece il momento in cui vengono scritti i più recenti quartetti entrati nel repertorio mondiale. Il ciclo dei 15 quartetti di Shostakovich è infatti il ciclo più recente che possa definirsi "di repertorio", con il suo incredibile equilibrio fra il linguaggio moderno ed il riferimento costante alla forma classica. Il quartetto di Philip Glass propone invece un'altra maniera di usare il quartetto, aderendo totalmente ai principi del cosiddetto "minimalismo", in cui il piccolo gesto, ripetuto in mille quasi impercettibili variazioni, viene esaltato fino a prendere l'importanza che la composizione classica accordava alla forma e alla dialettica fra i diversi temi. Il quartetto di Glass sarà eseguito durante un'esibizione dal vivo del ballerino classico Leonardo Bares (dell'Atlantic City Ballet, U.S.A.) che interpreterà una propria coreografia. Gli interpreti: Alessandro Bares e Claudia Monti, violino; Nicola Pietro Curioni, viola; Claudio Frigerio, violoncello. [Soci MaMu Cultura Musicale]